Aumenta il numero delle occasioni per diversificare l’offerta, anche per la distribuzione edile. Il settore energetico offre ancora tante possibilità, e non è il solo
Ogni giorno, o quasi, vengono pubblicate notizie relative ai mercati emergenti – quelli in cui la distribuzione edile fatica ad entrare, per intenderci – spesso corroborate da nuove agevolazioni fiscali che in qualche modo contribuiscono a rendere quelle proposte interessanti per chi la casa la deve acquistare o ristrutturare.
Qualche tempo fa scrivevo che ce n’era per tutti i gusti, ma evidentemente i gusti continuano ad aumentare, e ciò è bene. Pensate che ora sono stati stanziati 80 milioni di euro di prestiti a tasso agevolato per la riqualificazione, la sicurezza e l’efficientamento energetico dei campi di calcio. Cambiando settore, chi acquista una casa nuova o ristrutturata in classe energetica A o B può contare su uno sconto Irpef pari al 50% dell’Iva pagata, e così via.
La grande scommessa del risparmio energetico, che poi si traduce in un effettivo risparmio per le famiglie – Legambiente calcola che mediamente per riscaldare e rinfrescare una casa occorrano fra i 1.500 e i 2.000 euro/anno – è stata vinta solo in parte, e probabilmente solo grazie alle agevolazioni fiscali. Inoltre, e anche questa è una denuncia di Legambiente, se ne parla molto ma non è che i tariffari siano così trasparenti come dovrebbero. Ma, soprattutto, manca una vera e propria regia per lo sviluppo di questo fondamentale settore.
Se poi andiamo a vedere le termografie delle case, notiamo come nella maggior parte dei casi la dispersione è quasi ovunque, appunto, di casa. L’isolamento termico pare venga considerato un optional, eppure sarebbe un mercato formidabile da organizzare e quindi da conquistare. Uno dei tanti.
