Poteva essere una buona occasione per incrementare le vendite anche nelle show-room, ma le condizioni restrittive limiteranno il successo di queste agevolazioni fiscali
Buone notizie (o quasi buone) per le show-room, così come per i giovani che devono arredare la loro prima casa. Il governo ha infatti raddoppiato il “bonus mobili”, portandolo da 8.000 a 16.000 euro, con la consueta prassi della ripartizione in dieci anni, di 8.000 euro totali.
Il beneficio Irpef è riservato ai proprietari della prima casa. Infatti, nonostante le varie proposte e le numerose sollecitazioni, chi abita in affitto non può accedere a questi sconti fiscali. La discriminazione è palese, ma c’è tempo per ravvedersi.
Un’altra curiosità, ma forse è solo un errore involontario: possono accedere alle agevolazioni unicamente le giovani coppie il cui nucleo famigliare è costituito da almeno tre anni. Il che significa che una coppia da poco convolata a nozze, per i primi tre anni se la dovrà cavare con mobili e accessori di risulta, oppure acquistare l’arredamento senza poter beneficiare dei bonus.
Per come è stata presentata l’iniziativa, si rende evidente lo scarso impatto che il bonus mobili potrà avere sull’economia generale del settore. O, quantomeno, il successo sarebbe stato più soddisfacente se l’elenco delle condizioni per accedere alle agevolazioni fosse stato un po’ meno restrittivo.
