Le scadenze sono un po’ più rispettate e i cattivi pagatori sono quantificabili in poco più del 12%. Fra questi, la Pubblica amministrazione rimane irraggiungibile
Un’indagine del Cribis D&B attesta che nel settore delle costruzioni l’eterno problema dei pagamenti volge, per così dire, al bello. Infatti, la percentuale delle scadenze rispettate è oggi del 40,8%, quella dei pagamenti con un ritardo massimo di 30 giorni è del 46,6%, mentre quella relativa ai ritardi superiodi ai 30 giorni è del 12,6%.
Ciò attesta anche che siamo ancora lontani, per esempio, dalla Germania, o dai paesi del nord Europa, anche se la crisi ha inquinato anche quelle aree e forse anche a quelle latitudini non è più come una volta.
Sulle “cause” che stanno determinando il miglioramento del rispetto delle scadenze si può solo ipotizzare, ma probabilmente il settore della ristrutturazione, che coinvolge maggiormente il privato in prima persona, accorcia i termini. Inoltre, è anche più che possibile che la drammatica moria di imprese che ha caratterizzato gli ultimi anni abbia un po’ assottigliato l’esercito dei cattivi pagatori, comandato come sempre dallo stato, la vera pecora nera in fatto di insolvibilità.
