Va bene che i ponti uniscono e i muri dividono ma, per favore, non ci sembra il caso di scherzare. Se servissero idee più urgenti ne possiamo fornire a bizzeffe
A qualcuno non sarà sfuggita la notizia che porta nuovamente alla ribalta il fantomatico “Ponte sullo Stretto”, una delle bufale più esilaranti del’età moderna che ha fatto spendere a ognuno di noi contribuenti, e solo per i progetti, tanti di quei soldi che non vogliamo ricordare.
Il problema è che c’è poco da ridere, i giochi del potere sono sempre imprevedibili, le manovre imperscrutabili, e possiamo solo ringraziare la nostra disastrosa situazione economica che ha impedito la realizzazione di un progetto, una vera cattedrale nel deserto, che in fondo nessuno vuole, e che in ogni è tutto tranne una priorità.
Ricordiamo, perché giova, che ci sarebbero infatti altre urgenze, partendo dalla ristrutturazione di un territorio, quello che interesserebbe la zona deputata, dove ancora oggi in più casi mancano i servizi più basilari. Non appena si cominciano a intravvedere segnali di ripresa, magari anche creati da politiche accettabili e coerenti, ecco che qualche burlone in trance agonistica inizia a delirare. Fermateli.
