Una mappa della Commissione europea prevede la riqualificazione di oltre 13 milioni di edifici in Italia
Molti di domandano che cosa facciano tutto il giorno le Commissioni a Bruxelles, dove si lavora per programmare il futuro dell’Europa nei più diversi settori dello scibile. In sostanza, piani a lunga gittata, quasi tutti orientati a rendere efficiente il “sistema continentale” sotto diversi punti di vista. Fra questi, con grande attenzione e stanziamento di mezzi, la qualità della vita, l’efficienza energetica in senso lato e, un altro aspetto che ci riguarda direttamente, il recupero, la riqualificazione del patrimonio edilizio.
Ogni paese ha ovviamente i suoi numeri, e i nostri sono impressionanti. L’Osservatorio del Saie (su dati Nomisma) riferisce che da qui al 2050 (è questa la data di scadenza fissata dal piano strategico della Unione europea) l’Italia dovrebbe mettere mano a 13,6 milioni di fabbricati da recuperare (energia, impianti, strutture, eccetera) che compongono il nostro patrimonio edilizio. Fatti due conti, così per avere un’idea, nel nostro paese, per raggiungere questo obiettivo, bisognerebbe ristrutturare circa un appartamento al minuto, 1.500 al giorno. Come programma per i prossimi 35 anni non c’è male. Se poi ci fossero anche i soldi darebbe davvero il massimo.
