L’Ance, attraverso il suo presidente De Albertis,ritorna sul tema della riqualificazione urbana. Un processo di crescita che deve coinvolgere tutti
Se non si possono costruire nuove abitazioni, rendiamo più piacevole le città in cui viviamo. Pare essere questo il messaggio che il presidente di Ance, Claudio De Albertis, ha rilasciato sul sito Internet dell’Associazione nazionale costruttori edili.
Il riferimento è al recente intervento del governo che si appresta a proporre incentivi sull’acquisto e sull’affitto di edifici ad alta efficienza energetica, un primo passo verso la modernizzazione delle nostre città, sempre che il mercato sia in grado di soddisfare questo tipo di domanda.
E questo fatto mette in moto una serie di considerazioni che, coerentemente, dovrebbero orientare in modo deciso la qualità del costruire appunto verso i principi dell’efficienza energetica e della sostenibilità, cosa che sta indubbiamente avvenendo, ma non con la frequenza e l’entusiasmo desiderati, perché alla base di tutto persiste un clima di sfiducia, o di prudenza, se volete, che rallenta sensibilmente la ripresa.
E, fra le altre cose, De Albertis sottolinea che questo processo di rigenerazione delle città deve coinvolgere tutta la filiera del settore delle costruzioni. Magari, aggiungiamo noi, anche il settore della distribuzoione edile, dove tanti progetti (e tanti capitolati) prendono vita.
