Un intervento del presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Leopoldo Freyrie, indica cifre significative. Per tutti coloro che ancora si domandano quale sia il mercato che c’è
“La ripresa del settore delle costruzioni deve passare necessariamente attraverso la rigenerazione delle nostre città che si realizza con l’agevolazione dei programmi di sostituzione edilizia nelle periferie e con l’introduzione di semplificazioni amministrative.
Abbiamo di fronte a noi un Paese da “rifare”: 4 milioni di edifici a rischio terremoto; quasi 2 milioni costruiti a ridosso dei letti dei fiumi; 8 milioni di edifici da efficientare; quasi 6 mila borghi abbandonati per i quali va trovato un nuovo destino; il problema delle incompiute da affrontare in modo definitivo; territori da risanare dalle ferite dell’abusivismo”. A questo elenco, potremmo anche aggiungere che quasi il 54% del patrimonio abitativo nazionale (parliamo di circa 16 milioni di unità abitative) hanno più di 40 anni, e un ulteriore 30% più di 20.
“Per fare ciò – ha continuato Freyrie – serve introdurre, ma serve farlo presto, nuovi strumenti in grado di realizzare un piano strategico che affronti in modo articolato i temi del riuso, dell’efficientamento energetico e della rigenerazione degli spazi pubblici”.
“Serve, allora, una campagna di sostituzione edilizia nelle periferie, sostenuta da adeguate incentivazione, che sbloccherebbe sicuramente investimenti, pubblici e privati, e senz’altro produrrebbe il rilancio del settore, incidendo in modo determinante alla riqualificazione delle città. Solo così salvaguarderemo il territorio e miglioreremo la qualità della vita nelle città italiane, ma soprattutto solo così potremo agganciare veramente la ripresa”.
(Fonte: infobuild.it)
