Paese che vai, pagamento che trovi. La ricerca Cribis D&B ci dice che, in fondo, non siamo nemmeno i peggiori
Il paese più virtuoso nei pagamenti dell’Europa è la Danimarca, con una percentuale di imprese puntuali nel regolare i conti con i propri fornitori pari al 90,3%, seguita dalla Germania con il 74,8%.
Performance negative invece di Irlanda, Regno Unito e Portogallo, dove i buoni pagatori sono inferiori al 30%. Analizzando in particolare i ritardi gravi si evidenzia come le situazioni più critiche siano quelle di Grecia e Portogallo, dove più di un quinto delle imprese paga con un ritardo medio superiore ai 30 giorni dai termini concordati.
In questo scenario, l’Italia si colloca in una posizione intermedia rispetto agli altri Paesi europei, grazie a una percentuale di pagatori puntuali del 37,6%, presentando però un allarme sulla situazione dei ritardi oltre i 30 giorni medi, dove con ben il 15,7% si colloca nelle ultime posizioni del ranking europeo.
È quanto emerge dallo “Studio Pagamenti 2015” realizzato da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information, che ha analizzato a fine 2014 i comportamenti di pagamento di ventisei Paesi nel mondo, di cui diciassette europei. Una ricerca che evidenzia comportamenti di pagamento molto eterogenei nelle diverse aree, sulla base di dinamiche e reazioni differenti alle difficoltà congiunturali affrontate dai diversi Paesi.
(Fonte: infobuild.it)
