Per arginare il fenomeno, sarebbe opportuna anche una seria politica di edilizia sociale e il recupero del vasto patrimonio pubblico abbandonato
Aumentano di gran numero gli sfratti, e la casa continua ad essere un diritto, ma non per tutti. L’allarme arriva dall’Unione Inquilini che sottolinea come i dati degli sfratti del 2014 segnino un nuovo record e siano ancora più agghiaccianti rispetto a quelli del 2013: i provvedimenti di rilascio nel 2014 sono stati infatti 77.278 (+ 5% rispetto al 2013 e nuovo picco negativo), di cui 69.015 per morosità (89,30% del totale).
Sempre nel 2014, le richieste di esecuzione con l’Ufficiale Giudiziario sono state 150.076 (più 14,6% rispetto al 2013) e le esecuzioni forzate sono arrivate a 36.083 (+ 13,5%). In sostanza, nel 2014 ci sono stati, per ciascun giorno lavorativo, 682 accessi dell’Ufficiale Giudiziario e 164 sfratti con l’intervento della forza pubblica. Dal 2008 al 2014 il numero degli sfratti emessi è passato da 43.869 a 77.278 (+ 47,8%) e le esecuzioni con la forza pubblica sono passate da 22.278 nel 2006 a 36.083 nel 2014 (+62%). Il rapporto tra i provvedimento degli sfratti emessi e il numero delle famiglie residenti in Italia (tutte le famiglie, comprese quelle in proprietà) è passato da 1 sfratto ogni 515 famiglie nel 2005 a 1 sfratto ogni 334 famiglie nel 2014.
Per l’Unione Inquilini servono una nuova politica abitativa che incrementi l’offerta pubblica di abitazioni sociali in Italia attraverso il recupero a fini abitativi dell’enorme patrimonio pubblico abbandonato, una vera ed efficace sospensione degli sfratti, una decisa e congrua riduzione dei valori degli affitti e l’abbandono di politiche di zerbinaggio nei confronti della speculazione e della rendita immobiliare. L’Unione Inquilini già da oggi annuncia una mobilitazione generale e nazionale per il 10 ottobre in occasione della IV Giornata Nazionale Sfratti Zero.
(Fonte: infobuild.it – ANSA)
