Il governo sta prendendo in considerazione l’ipotesi, se la ripresa si consoliderà e i conti pubblici lo permetteranno, di poter escludere dal patto di stabilità alcune opere pubbliche, tra quelle ritenute davvero utili dai Comuni
Uno dei principali ostacoli alla ripresa del settore delle costruzioni, come è ormai a tutti noto, è il “patto di stabilità” che rende impossibile l’utilizzo di fondi già stanziati e già disponibili nelle tasche degli enti pubblici, ma non spendibili.
Il ministro delle Infrastrutture Graziano De Rio ha recentemente rassicurato i sindaci della provincia di Treviso, durante un incontro a Vittorio Veneto: “Come l’anno scorso – ha affermato Del Rio, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha promosso una serie di esclusioni dal patto di stabilità per lavori nelle scuole, se l’economia continuerà a tirare come oggi accade valuteremo se individuare altre esclusioni, ad esempio i trasferimenti statali ai Comuni” o per alcune specifiche opere. “E’ un’ipotesi, solo un’ipotesi di lavoro – ha spiegato – che si potrà concretizzare nell’eventualità di un consolidamento del trend economico”.
Rimane allora da comprendere come si possa ipotizzare una ripresa del nostro settore se i fondi per rimettere in moto il nostro martoriato mercato sono fermi in attesa della ripresa economica.
(Fonte: infobuild.it)
