Appalti, troppe regole creano corruzione

08/02/15

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L’ANIEM, attraverso la voce del presidente Dino Piacentini, sottolinea come nella Riforma del Codice degli Appalti, sia corretto allontanare dal mercato i soggetti coinvolti in fenomeni di infiltrazioni mafiose e criminalità organizzata, ma è anche vero che le troppe norme alimentano la corruzione
“Nei giorni scorsi – ha sottolineato Piacentini – abbiamo avuto modo di esprimere alle istituzioni parlamentari e ministeriali le nostre impressioni sulla riforma degli appalti. Un buon codice degli appalti è sicuramente lo strumento più utile per mettere in campo una vera lotta alla corruzione” – prosegue Piacentini – e per garantire una selezione degli operatori più efficace e in grado di valorizzare i soggetti realmente più qualificati”.

“Come sistema edile delle piccole e medie imprese auspichiamo fortemente un sistema di ‘soft regulation’, una qualificazione delle imprese più dinamica e rapportata alla specifica opera da realizzare, sistemi di gara diversificati in base all’importo in un contesto di massima trasparenza e responsabilizzazione degli operatori e delle stazioni appaltanti”.

“È indispensabile – conclude il presidente di Aniem – espellere dal mercato i soggetti coinvolti in fenomeni di infiltrazioni mafiose e criminalità organizzata, che ledono profondamente qualsivoglia principio di trasparenza del mercato e tutela della concorrenza e che, soprattutto, frenano la crescita di quella parte del Paese, la maggioranza peraltro, che crede, in un sistema economico trasparente e legale. Ma l’esperienza ha ampiamente dimostrato che la bulimia di norme, regolamenti, procedure, passaggi burocratici costituisce il terreno più fertile per il radicamento della corruzione e crea tutta una serie di disfunzioni, anomalie e distorsioni che hanno portato il nostro settore a essere fortemente arretrato rispetto agli altri Paesi. Il recepimento delle direttive europee, quindi, – conclude Piacentini – deve essere l’occasione, non più rinviabile, per un passo in avanti coraggioso nella direzione di un sistema legislativo chiaro, leggero e fondato sul concetto della responsabilizzazione e della severità per coloro che sbagliano con dolo”.

(Fonte: infobuil.it)

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