Commercio ed edilizia, soprattutto i costruttori, hanno il triste primato delle chiusure. Ma la crisi non risparmia anche altri settori
Nel 2014 in Italia hanno portato i libri in Tribunale in media 62 imprese ogni giorno (considerando le sole giornate lavorative), oltre due ogni ora; si sono registrati infatti 15.605 fallimenti, un numero in crescita del 9% rispetto al 2013 e del 66% rispetto al 2009, l’anno in cui la crisi economica aveva appena iniziato a condizionare la vita del tessuto industriale italiano. In sei anni si contano complessivamente 75.175 casi, in un trend di costante aumento mostrato dalle rilevazioni trimestrali.
Questo è quanto emerge dall’analisi dei fallimenti in Italia relativa al quarto trimestre 2014 realizzata da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nella business information. A balzare subito all’occhio è il trend di crescita costante, che mostra l’aumento senza tregua dei fallimenti negli ultimi sei anni, fino a superare i 15 mila casi nel 2014. E il quarto trimestre dell’ultimo anno si è chiuso con un nuovo record di 4.502 fallimenti: nelle rilevazioni trimestrali dal 2009 a oggi non si era mai registrato un numero così alto.
I macrosettori più colpiti dai fallimenti nel 2014 sono stati il commercio e l’edilizia, entrambi con oltre 4 mila casi. In questi due soli settori si concentra oltre metà del totale dei fallimenti registrati in Italia nel corso dell’anno appena trascorso.
Entrando nel dettaglio dei microsettori, è la “costruzione di edifici” a far registrare il numero più alto di imprese con i libri in Tribunale (1.899), seguito dagli “installatori” (1.309). Vengono poi il “commercio all’ingrosso dei beni durevoli” (1.197), i “servizi commerciali” (957) e il “commercio all’ingrosso dei beni non durevoli” (868 casi).
Non è esente dal fenomeno però l’industria, in particolare quella dei “manufatti in metallo” (660 fallimenti), dei “macchinari industriali e computer” (330), del “tessile – abbigliamento” (241), del “mobile – arredo” (233). E nemmeno i “Trasporti e servizi merci su gomma”, con 637 imprese fallite nel corso del 2014.
(Fonte: infobuild.it – Cribis D&B)
