Sono ben 800.000 coloro che hanno perso dal 2008, anno di inizio della crisi, il proprio posto di lavoro nel settore dell’edilizia. È quanto è emerso dai dati dell’Osservatorio congiunturale dell’Ance, presentato da Polo Buzzetti ieri a Roma
Solo da giugno a settembre di quest’anno, il settore ha perso 60 mila occupati, mentre le imprese fallite dal 2009 al 2014 sono state quasi 16 mila. Alla fine di questo 2014, gli investimenti in costruzioni, in valori reali, saranno scesi del 3,5%, settimo anno consecutivo di crisi, con un tonfo complessivo del 32% dall’inizio della crisi. Il settore ha perso cioè un terzo del suo valore rispetto a sette anni fa.
Restano dunque tutti negativi i dati presentati, eccetto il mercato del recupero edilizio, che è cresciuto in questi anni del 18,5%.
Per altro l’Osservatorio ha voluto sottolineare che non sono previsti miglioramenti per il 2015. Anzi, il prossimo anno il settore calerà nuovamente del 2,4%, con un nuovo tonfo dell’8,8% nella nuova costruzione residenziale e del 3% nel non residenziale privato, con una prosecuzione del buon momento del recupero, ma su dati troppo modesti per essere in grado di fare da locomotiva (+2% nel 2015).
L’Ance resta molto critica nei confronti di questo Stato che ha continuato a contrarre le spese dedicate alle spese in conto capitale, e soprattutto per quelle dedicate alle infrastrutture.
(Fonte: infobuild.it – Ance)
Considerazione Made: la flessione degli investimenti che colpisce essenzialmente il mercato del nuovo, già anticipata da altri osservatori e comunque prevedibile, non deve far passere in secondo piano il dato realmente importante per la distribuzione edile, ovvero la crescita del settore della ristrutturazione, tradizionale mercato delle rivendite.
Investire in specializzazione, migliorare la qualità dell’offerta e del servizio, utilizzare gli strumenti che il Gruppo mette a disposizione significa essere più competitivi nell’ormai famoso “mercato che c’è”. Con questa certezza, e con i numeri favorevoli del “nostro” mercato dobbiamo affrontare il prossimo anno.
