
Lo studio di progettazione M-Rad con base a Los Angeles ha proposto per Las Vegas un parco per sport estremi come mezzo per condurre la gente fuori dai controllati spazi interni della città verso i grandi spazi aperti. Il parco Vegas Extreme vuole combinare cibo locale, strategie di design passivo e i lussuriosi spazi interni degli hotel, rappresentandoli visivamente con tre torri realizzate con vecchi container recuperati.

Il complesso da 50 milioni di dollari è situato su un lotto di 42 acri, a mezzo isolato dalla famosa Las Vegas Strip, dispone di un’ampia gamma di attrattive sportive ed è fiancheggiato da tre torri ognuna delle quali è designata a differenti usi. Il lago poco profondo, con cabine da spiaggia, sei piste per motocross elettrico, parchi da skate, cinque aree per il surf e molte altre aree ricreative sono tutti connessi alle torre attraverso una piattaforma rialzata che offre fantastiche visuali sul parco stesso e funge da spazio comune per venditori al dettaglio e performance live.
Le tre torri sono fatte di container e combinano servizi di ospitalità, funzioni commerciali e di produzione del cibo. Una delle torri ospita infatti una fattoria di prodotti biologici che dovrebbero essere disponibili sia al Vegas Extreme che negli altri hotel di Las Vegas Strip. Le altre due torri ospiteranno invece un lussuoso hotel da 60 stanze e un giardino che vanta una vista panoramica di 180 gradi.

Il progetto incorpora una ventilazione naturale per le stanze dell’hotel e la raccolta di energia solare ed eolica, strategicamente distribuita in tutto il sito. Si prevede che tutte insieme, queste fonti sostenibili, riescano a soddisfare circa l’80% del fabbisogno energetico del parco.
L’imprenditore australiano Josh Kearney, proprietario del Vegas Extreme, spera di aprire il parco entro la fine del prossimo anno. Tuttavia, avrà prima bisogno di assicurarsi i fondi e di stabilire l’esatta location, ciò significa che il progetto esiste al momento solo sulla carta.
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