
È entrato in vigore il Decreto 305/11 che regolamenta la vendita dei materiali edili. Al centro, la responsabilità del rivenditore che si deve fare garante della qualità della sua offerta
Procede, non senza difficoltà ma in modo decisamente irreversibile, il processo di qualificazione dei materiali edili. Lo scorso 1 luglio, infatti, è entrato in vigore il Decreto 305/11 che, fra le altre cose, introduce la responsabilità dei distributori di materiali edili nei confronti dei materiali che vengono venduti nei loro magazzini.
Per dovere di informazione alleghiamo il pdf dell’intero Decreto e, per comodità, anche l’estratto dei due articoli, il 14 e il 15, che più ci interessano da vicino.
Il Decreto 305/11 non è certo una novità, se ne parla ormai da un paio di anni, e questo per permettere alle imprese della distribuzione di adeguare le loro scelte (e le loro scorte), così da essere perfettamente in regola con i dettami della norma.
In buona sostanza, non si possono più vendere materiali che non abbiano la marcatura CE, un sistema che è stato ulteriormente reso più stringente, coinvolgendo quindi direttamente i produttori.
Come depositari del celebre detto “fatta la legge, trovato l’inganno”, il compito che ci aspetta è tutt’altro che semplice. Ma adeguare la nostra offerta merceologica a quanto previsto nel Decreto, oltre a essere un atto dovuto alla nostra professionalità, è anche l’unico modo, oggi, di stare nel mercato. L’unico modo per favorire una qualificazione della nostra professione, oltre a metterci al riparo dalle conseguenze, in qualche caso anche penali, di forniture che non rispettano le normative e che ci porrebbero immediatamente dalla parte del torto, senza se e senza ma, in caso di contestazioni.
Per meglio approfondire gli aspetti pratici che il Decreto porta con sé, abbiamo coinvolto il nostro collega Dino Nolè di Someca Srl che, oltre a essere un apprezzato imprenditore della distribuzione, siede anche al tavolo del Consiglio nazionale di Federcomated, la Federazione nazionale dei distributori di materiali edili.
Federcomated è da sempre impegnata a sollecitare l’attenzione dei rivenditori italiani sull’argomento: “Si tratta – esordisce Nolè – di un processo di normalizzazione della filiera del prodotto, con in più l’assunzione delle responsabilità. Un procedimento necessario e perfettamente condiviso dalla nostra Federazione, anche perché deve portare al miglioramento della qualità dell’offerta”.

In sostanza, diventa di fondamentale importanza la scelta del prodotto e, prima ancora, del fornitore. Senza lasciarsi affascinare da quotazioni al di sotto della media di mercato, che nello specifico possono oggi procurare danni anche alle rivendite, l’imprenditore della distribuzione, come sottolinea Nolè, “deve acquisire insieme ai prodotti tutta la documentazione prevista dalla normativa e avere quindi le carte in regola per mettersi al riparo da qualsiasi tipo di contestazione”.
In fondo, la legge non ci chiede molto: un po’ di attenzione ma soprattutto iniziare a pensare al nostro lavoro in un ambito di qualità della gamma dell’offerta che, alla fine, ci qualifica.
Gruppo Made, nella formulazione delle sue convenzioni commerciali, sta lavorando ormai da tempo in questo senso, selezionando produttori di assoluta garanzia dal punto di vista della qualità dei prodotti, per offrire alle nostre rivendite forniture sicure e rispondenti ai requisiti di sicurezza richiesti. Anche questo Decreto, quindi, concorre a quel processo di crescita tecnica ma anche imprenditoriale che tutti desideriamo e verso il quale anche le normative ci stanno spingendo. Un’altra occasione da non perdere.
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