Un settore sempre più specializzato e ricco di innovazione tecnologica. Protagonista la chimica per le costruzioni, che sta diventando uno degli ambiti produttivi più strategici.
Le soluzioni per consolidare il tetto, i solai, le fondazioni, i pilastri e le altre strutture portanti e accessorie sono oggi sempre più appannaggio di tecniche specializzate e di prodotti di alta qualità legati in modo molto stretto con la chimica e con i componenti chimici in grado di intervenire sulle strutture esistenti conferendo maggiore sicurezza, sia dal punto di vista statico, antisismico ma anche di puro restauro architettonico. Il ripristino delle crepe, le lesioni sulle facciate, i problemi con gli intonaci, che spesso possono nascondere lesioni più profonde, sono tutti segnali di situazioni che oggi per lo più vedono mettere in campo le competenze di produttori in grado di fornire prodotti legati al rinforzo strutturale e antisismico legati soprattutto a resine, colle e malte, oltre a tiranti e barre.
Le tipologie di intervento per il consolidamento strutturale oggi vedono l’utilizzo di materiali compositi, fibre di carbonio, fibre di vetro, intonaci armati e rinforzi strutturali in ferro e fanno riferimento a un insieme di produttori che a livello nazionale rappresentano uno dei settori più strategici per lo sviluppo non solo del sistema di consolidamento strutturale, ma di tutta l’edilizia in genere, in quanto la chimica è sempre stata e sempre più diventerà uno dei settori produttivi più strategici a supporto delle costruzioni.
A livello nazionale le principali aziende del settore rappresentano un fatturato complessivo di oltre 2,2 miliardi di euro, in crescita nel 2019 rispetto all’anno precedente del +5,4% – con una crescita degli utili del 6,5% – valore che dimostra la dinamica positiva del comparto della chimica per l’edilizia e al suo interno delle imprese, oltre 5.500 in Italia, che producono soluzioni specifiche per il consolidamento strutturale.