Messa in sicurezza delle infrastrutture e parallelo impegno per completare i cantieri già avviati devono poter procedere parallelamente. In dieci anni, gli investimenti in opere pubbliche sono stati dimezzati
“Mettere in discussione cantieri già avviati è dannoso sia per lo Stato che per i cittadini: un paradosso in un Paese che negli ultimi dieci anni ha dimezzato gli investimenti in opere pubbliche, determinando un gap infrastrutturale pari a 84 miliardi di euro”. Il presidente di Ance Gabriele Buia in poche parole delinea ancora una volta la situazione che ormai da troppo tempo blocca il settore delle costruzioni.
“È lecito – ha aggiunto Buia – che la politica faccia le proprie scelte strategiche definendo le priorità infrastrutturali future, ma senza rimettere ogni volta in discussione i cantieri già in corso: negli ultimi otto anni la programmazione è stata rivista cinque volte, causando numerosi stop agli iter realizzativi”. Fra tanti discorsi, promesse e assicurazioni da parte della politica, i numeri dicono che il valore dei grandi cantieri attualmente bloccati è di oltre 25 miliardi. Ora i riflettori sono puntati sull’ennesima revisione del Codice degli Appalti, che saranno oggetto di una nuova “semplificazione”. Intanto, i politici vanno e vengono, le chiacchiere si moltiplicano e i problemi restano.