Il fermo delle opere pubbliche penalizza tutto il settore. Fermi non si può stare più e quindi è stato annunciato un decreto che dovrebbe far ripartire i lavori in tempi brevi
Le cronache di queste ultime settimane hanno fatto emergere in modo abbastanza preoccupante la situazione in cui versa la produzione edilizia nel nostro paese. Al di là delle posizioni politiche (perché è di questo che si parla) relativamente alle grandi opere (per esempio, la querelle Torino- Lione) è l’approccio sistematico al rimando che impressiona: la volontà di rivedere tutti i costi anche delle opere già iniziate e quindi finanziate se è lodevole dal punto di vista della eliminazione degli sprechi (e delle furbate), altro non produce che blocchi e ritardi, e magari i controlli potevano essere fatti prima.
Ma i costruttori incalzano, ed è giusto che sia così, e la positività dell’incontro recentemente svolto al ministero delle infrastrutture con l’Ance ha visto il ministro Toninelli condividere l’urgenza di anticipare immediatamente, con un decreto sbloccacantieri, alcune modifiche al Codice Appalti.
L’obiettivo è quello di sbloccare gli investimenti e garantire in questo modo una maggiore sicurezza del territorio, delle infrastrutture e un vero rilancio economico per il benessere dell’intero Paese, attraverso l’avvio di un grande Piano di manutenzione del Paese.
Come al solito ci sarà da monitorare le tempistiche, di auspici ne abbiamo ormai abbastanza.