I fondi europei e nazionali della politica di coesione territoriale costituiscono un tassello fondamentale per l’attuazione di una politica industriale per il settore delle costruzioni in Italia.
A inizio settembre di quest’anno, la Commissione europea ha diffuso i dati sull’avanzamento della programmazione dei fondi strutturali 2014-2020, sia in termini di selezione dei progetti che in termini di spesa.
A fine giugno 2018, con riferimento ai fondi FESR (Fondi europeo di sviluppo regionale) e FSE (Fondo Sociale Europeo)relativi al periodo 2014-2020, l’Italia si colloca al 20° posto su 28 per livello di selezione dei progetti (scelta precisa dei progetti da realizzare), con progetti selezionati per il 58,1% della spesa, contro una media europea del 60,0%.
Ma c’è di peggio: l’Italia si colloca al 24° posto su 28 per livello di spesa delle risorse, con una spesa pari al 9,3%, contro una media europea del 14,4%. Complessivamente, in Italia, dopo 4 anni e mezzo (rispetto ai 10 anni disponibili per spendere i fondi europei), sono stati spesi 4,8 dei 51,9 miliardi di euro disponibili.
Sarcastico titolo di questa notizia a parte, non è la prima volta che non si riescono a spendere fondi europei per la nostra disastrata economia di settore. Non riusciamo a spenderli neanche se ce li regalano. Noblesse oblige.