Quanto incide la rivoluzione digitale sui numeri del mercato della ristrutturazione? probabilmente meno del dichiarato, anche se certamente è un grande aiuto per fare le scelte migliori
Anche se il clamore intorno alla “rivoluzione digitale” e alla sua capacità di catturare l’attenzione del privato in ambito ristrutturazione può suonare un po’ artefatto, o magari solo un po’ esagerato, rimane il fatto che lo scorso anno, e rispetto al precedente (fonte Scenari Immobiliari) sono state ristrutturate il 60% di abitazioni in più, raddoppiando gli investimenti (nel 2017: 46,5 miliardi) che probabilmente non vanno a compensare il -82% del numero dei permessi per costruire, ma che comunque sono sempre una bella sommetta.
Alla fantomatica rivoluzione digitale viene dato buona parte del merito di questo incredibile incremento, ma probabilmente i motivi sono altri. Per esempio, il fatto che in Italia, primi in Europa, 8 abitazioni su 10 sono di proprietà, che il nostro patrimonio immobiliare (valutato 5 mila miliardi) sia sempre più vetusto e quindi bisognoso di cure, che la casa stia diventando un luogo sempre più polifunzionale (si dice che il 31% degli italiani lavori da casa) e che quindi necessiti di essere ridisegnata, secondo le necessità.
L’unica certezza è che la ristrutturazione sarà il mercato trainante per ancora molti anni. Rivoluzione digitale o meno.