Casa dolce casa è un proverbio che sembra tornato di moda, molto più della rivoluzione pseudo futuribile della smart generation
L’apertura del magazzino edile al cliente privato, impone (per così dire) ai responsabili dei punti vendita una migliore conoscenza dei gusti e soprattutto dei trend.
Leroy Merlin – e ciò dovrebbe far riflettere la distribuzione edile nazionale – ha svolto la consueta indagine – “l’Osservatorio sulla Casa 2018” – per conoscere dalla viva voce dei circa 2.000 intervistati i comportamenti, gli stili più richiesti e soprattutto le intenzioni nei confronti della propria abitazione.
Al primo posto la comodità, come è umano che sia, quindi ciò che la gente cerca è una casa che non consumi troppo e che permetta di tenere i costi sotto controllo, oltre a garantire il rispetto dell’ambiente. La vocazione smart e in particolare la casa “automatizzata” non rappresenta una percentuale alta come si potrebbe pensare. Saranno le notizie ballerine sulla tutela della privacy, sarà che molto pubblico non si sente particolarmente predisposto ad affidare a un controllo a distanza le attività della sua casa, ma il previsto boom di richieste in questo senso non si è verificato.
La ricerca evidenzia che la gente passa sempre più spesso il suo tempo a casa, molti ci lavorano pure, quindi l’attenzione è rivolta a una sorta di modularità degli ambienti. Ma non solo, perché l’attenzione verso il confort acustico e termico è sempre fra i requisiti fondamentali.
