Il finanziamento può attendere

27/04/14

denaro 

Osservando il mercato dei mutui e dei prestiti personali e finalizzati alla famiglie, emerge un importante calo degli importi medi richiesti

Il momento è ancora duro per chi vuole cercare un finanziamento per acquistare casa: i tassi sono ancora troppo alti e inadatti alla situazione attuale di crisi e ristagno economico. D’altra parte, anche se il 2013 si è chiuso con segnali nel complesso incoraggianti, è comunque rimasto un anno di ulteriore crisi, come hanno sottolineato chiaramente i dati del Crif, il Gruppo specializzato nella realizzazione e gestione di sistemi di supporto decisionale all’erogazione del credito.

Solo gli ultimi mesi dell’anno scorso hanno confermato i segnali positivi già visti nei mesi centrali dell’anno: lentamente le principali variabili hanno cominciato a seguire un trend di recupero rispetto ai periodi più bui del mercato dei mutui: anche se il quadro economico resta fragile, le prospettive sono favorevoli.

Ma vediamo ora altri dati sempre riferibili ai mutui e ai prestiti in generale: i mutui ipotecari hanno registrato nel 2013 un importo medio più basso del 3,5 per cento rispetto al 2012. Una dinamica che si ripete anche per l’importo medio dei prestiti personali che ha subito una flessione del 3,8 per cento; i prestiti finalizzati, invece, sono calati del 2,7 per cento. Questi sono i dati emersi dalle analisi del Crif per l’anno ormai passato sui dati relativi all’importo medio erogato alle famiglie italiane distinto appunto per le diverse modalità di credito: mutui, prestiti personali e prestiti finalizzati.

Sui mutui per l’acquisto della casa e sulle altre forme di credito al consumo, come prestiti personali o finalizzati, è probabile che giochi ancora un ruolo fondamentale la debolezza della domanda interna, anche se il trend pare in risalita, che è particolarmente sofferente proprio nei consumi durevoli, oltre che fortemente condizionata dalla riduzione del reddito delle famiglie.

Altro fattore importante per la crescita della domanda di mutui e prestiti, ovvero la solidità e la sicurezza finanziaria dei consumatori è messa a dura prova anche dalla situazione del mercato del lavoro, dove il tasso di disoccupazione è continuato a crescere negli ultimi anni. Alla difficoltà della domanda si è da subito aggiunta quella dell’offerta: l’erogazione di mutui e prestiti si è mantenuta restrittiva, oltre che ridursi sostanzialmente anche il credito alle imprese. e le nuove erogazioni di finanziamenti all’economia si sono ridotte.

L’offerta ha perseguito un atteggiamento orientato alla cautela, dopo le erogazioni eccessivamente “spensierate” del periodo pre- crisi, e a criteri di forte selettività: le banche difficilmente ormai si assumono livelli di rischio alti, soprattutto nel finanziare famiglie e imprese che non appaiono già perfettamente solide. Inoltre gli istituti di credito hanno comunque la necessità di salvaguardare la redditività e gli attivi bancari. Anche i tassi di interesse sulle nuove erogazioni sono rimasti elevati, rendendo ancora meno la domanda.

Le famiglie hanno confermato anche per il 2013 un atteggiamento sostanzialmente di attesa, posticipando a tempi migliori l’apertura del mutuo o l’acquisto di beni e servizi particolarmente onerosi dal punto di vista finanziario o non considerati strettamente indispensabile. Insieme alla perdita di fiducia nel sistema bancario nel suo complesso, l’atteggiamento attendista ha determinato una debole propensione a rivolgersi agli istituti di credito per finanziare le spese maggiori, producendo anche una riduzione importante degli importi medi richiesti e un allungamento dei tempi di ammortamento.

(Fonte: infobuild.it – Bruno Grande)

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