“Gli obiettivi della Manovra sono irrealizzabili”. Con queste parole il presidente di Ance commenta la situazione: molti stanziamenti, pochi cantieri. Come invertire la rotta?
Tutto si può dire, ma non che il tessuto produttivo dell’economia delle costruzioni non abbia fatto il possibile per sensibilizzare la politica verso la concretizzazione delle tante, troppe, infinite promesse. E, se non bastassero le categorie dei professionisti che realmente operano nei cantieri, aggiungiamo che non c’è convegno e adunanze di teorici che ribadiscono i concetti.
A supporto di tutto ciò arrivano altri numeri, ma soprattutto le parole del presidente di Ance Gabriele Buia che, senza girarci troppo attorno, ha detto che “gli obiettivi della manovra sono irrealizzabili”.
Come è giunto a questa pesante affermazione? Occorre chiarire che la Legge di Bilancio tiene in grande considerazione gli investimenti strutturali pubblici (15 miliardi di euro in tre anni, 3,5 nel 2019). Questi investimenti si andrebbero ad aggiungere ai 2 miliardi già presenti nell’attuale legislazione e quindi diventerebbero più di 5. Se questi dati venissero concretizzati, il 2019 farebbe registrare un incremento del 15% di investimenti pubblici, che sarebbero una vera e propria boccata di ossigeno, dopo i fallimentari -5% del 2018 e -2% del 2018.
Tutte queste belle notizie però allo stato attuale delle cose non si realizzeranno, a causa delle “incrostate” procedure che bloccano la realizzazione di qualsiasi iniziativa, anche se apparentemente (è il caso di sottolinearlo) finanziata. E questo non è un pensiero pessimista, ma il risultato di una politica che non riesce a distinguere la finzione dalla realtà. Perché la realtà dice che solo negli ultimi tre anni sono stati concretamente investiti 10 miliardi in meno di quelli promessi.