Mentre si lavora alla nuova stesura del Codice degli appalti, i dati sono sempre preoccupanti. Ne indichiamo alcuni
È di questi giorni (lo scorso 17 ottobre) la visita del governo all’Assemblea Pubblica dell’Ance, dove non sono mancate le tradizionali rassicurazioni sul futuro del settore. Con l’occasione, sono emersi i primi, deludenti numeri del nostro mercato, nella relazione del presidente di Ance Gabriele Buia.
In breve, gli investimenti in opere pubbliche sono calati di oltre il 50% in dieci anni; il deficit infrastrutturale ammonta a 84 miliardi di euro; la spesa corrente è aumentata di 330 miliardi di euro.
a ciò si deve aggiungere che gli investimenti delle amministrazioni locali si sono dimezzati: meno manutenzione delle strade, meno messa in sicurezza di scuole, edifici pubblici e infrastrutture.
“Le risorse – ha sottolineato Buia – non si trasformano in cantieri. Le previsioni contenute nel Def indicavano per il 2018 un aumento della spesa per investimenti per 850 milioni di euro. Ma in realtà la spesa è diminuita di 750 milioni di euro. Una forbice di oltre 1,5 miliardi di euro”. E ha aggiunto: “Con le ultime leggi di bilancio sono stati stanziati circa 150 miliardi di euro per programmi infrastrutturali e di messa in sicurezza del territorio per i prossimi quindici anni, ma dopo due anni è stato speso solo il 4% di queste risorse”.
Ci fermiamo per il momento qui, in attesa di altri contributi alla situazione congiunturale che, a naso, non saranno paradisiaci.