Il mondo del’edilizia è con il fiato sospeso, in attesa che chi ci governa capisca ciò che sta decidendo. Non ci sono grandi aspettative, ma non si sa mai
Qualcuno avrà letto o sentito dell’idea, da parte del nuovo governo, di eliminare i bonus per le ristrutturazioni. Ne abbiamo accennato tempo fa, con non poca preoccupazione e ci ritorniamo per aggiornare una situazione che prevede, a oggi, un ridimensionamento dei massimali, soprattutto per la riqualificazione energetica (ecobonus).
Chi naviga le acque tormentate del settore dell’edilizia sa che ogni volta che entra in carica un nuovo governo si deve sempre ripartire da zero, con particolare riferimento alla conoscenza delle dinamiche di questo settore. Ogni volta bisogna spiegare a questa gente sempre le solite cose, e non è un problema di colore politico, è una questione di ignoranza o, per essere più gentili, di non conoscenza (che poi è la stessa cosa).
Gli ecobonus, le detrazioni sulle ristrutturazioni, cari politici, hanno una doppia funzione: la prima è cercare di dare slancio a questo mercato (l’unico che abbiamo…), la seconda è cercare di eliminare il più possibile il nero, portando quindi risorse all’Erario. Ci sono anche, fra l’altro, precise direttive europee al riguardo, ma evidentemente a noi piace pagare le multe.
Poi rimane l’inutile buonsenso, che dovrebbe aiutare a prendere le decisioni. Un esempio di buonsenso potrebbe essere quello di consultare e ascoltare le associazioni di categoria. D’accordo che fanno lobby e tutelano gli interessi dei loro associati, ma nel caso in questione portano fieno anche nella desolata cascina dei conti dello stato. Ce la faremo?