Bonus barriere architettoniche: come funziona e novità

02/02/24

Il bonus barriere architettoniche è un’ottima opportunità per migliorare l’accessibilità della propria casa. Scopri le novità dell’agevolazione al 75%.

Con la Legge di Bilancio 2022 è stato introdotto in Italia un importante incentivo valido per l’eliminazione degli ostacoli fisici presenti in edifici esistenti.

Si tratta di un beneficio che riguarda tutti i cittadini, indipendentemente da età e disabilità. Questo perché lo scopo è quello di favorire l’accessibilità del patrimonio edilizio nazionale, costituito per lo più da strutture datate.

Le barriere architettoniche, infatti, costituiscono un grosso ostacolo per persone disabili e anziane, genitori con passeggini o chi per incidente o malattia temporaneamente non ha la piena facoltà fisica.

Il bonus è stato poi prorogato fino al 31 dicembre 2025 e, in questo articolo, vedremo le novità introdotte per il 2024 e come funziona per poterne usufruire oggi.

Perché un bonus barriere architettoniche?

Prima di vedere come funziona e le novità del bonus barriere architettoniche, capiamo cosa dice a riguardo la legge italiana e quali sono le condizioni di accessibilità di un edificio.

Solo se gli interventi sono conformi a questi requisiti, infatti, sarà possibile usufruire di una consistente detrazione del 75% sulle spese sostenute.

La prima legge di riferimento è la Legge 13/89, dove vengono date disposizioni sull’obbligo di abbattimento e superamento delle barriere architettoniche negli edifici privati (case e condomini), e stabiliti modalità e termini di accessibilità dei luoghi pubblici.

Il DM 236/89 detta, infine, le disposizioni tecniche, evidenziando 3 livelli di qualità di un edificio:

  1. Accessibilità: possibilità per chi presenta limitate capacità motorie di entrare in un edificio e muoversi nello spazio in modo autonomo.
  2. Visitabilità: possibilità per chi presenta limitate capacità motorie di accedere e fruire di un luogo di relazione (lavoro, svago, servizio) e di almeno un servizio igienico per ogni edificio.
  3. Adattabilità: possibilità di modificare nel tempo un luogo per poterlo rendere accessibile.

Addentriamoci adesso nei dettagli del bonus barriere architettoniche, per vedere requisiti e novità introdotte dalla Legge di Bilancio per il 2024.

Bonus barriere architettoniche: come funziona

Come funziona il bonus barriere architettoniche 75%?

Il bonus per rimuovere o superare le barriere architettoniche consiste in una detrazione fiscale del 75% sulle spese sostenute (e opportunamente documentate) da ripartire in 5 quote annuali di pari importo.

Chi ha diritto alla detrazione del 75%? L’agevolazione, riservata agli edifici privati esistenti, spetta a tutti i cittadini, agli enti pubblici e privati, alle imprese e agli esercenti.

Una platea molto ampia, poiché la finalità è quella di rendere tali spazi veramente accessibili, indipendentemente dalla presenza di persone disabili o over 65 nell’edificio.

La più importante novità introdotta per il 2024 riguarda la fruizione del bonus del 75% come cessione del credito o sconto in fattura. Le nuove regole prevedono che questa forma sia ammissibile per:

  1. Condomini, che eseguono interventi sulle parti comuni;
  2. Persone fisiche, per interventi sull’abitazione principale (di cui sono proprietari o su cui hanno diritto reale di godimento) se hanno un reddito inferiore a €15.000;
  3. Persone fisiche, indipendentemente dal reddito, se nel nucleo è presente una persona disabile.

Si tratta dell’unico bonus edilizio per cui è mantenuta l’opportunità di usufruire della cessione del credito o dello sconto in fattura (a differenza di quanto avvenuto, ad esempio, per il bonus ristrutturazioni edilizie).

Bonus barriere architettoniche: quali lavori di possono fare

Quali lavori si possono fare con il bonus barriere architettoniche?

I lavori su cui si può usufruire del bonus devono rispettare quanto prescritto dal DM 236/89 e dalla Legge 13/89, ed essere eseguiti entro il 31 dicembre 2025.

La Circolare n. 17/E/2023 spiega, poi, che i lavori possono riguardare sia parti comuni sia singole unità immobiliari. Quando eseguiti su condominio, per l’approvazione di questi lavori occorre la maggioranza dei partecipanti all’assemblea, che rappresenti 1/3 del valore millesimale dell’edificio.

Per il 2024 il legislatore è intervenuto con novità restrittive per quanto riguarda i lavori che si possono fare usufruendo del bonus barriere architettoniche. È stato stabilito, infatti, che potranno essere agevolati solo:

  • Rifacimento di scale e ascensori;
  • Inserimento di rampe o servoscala;
  • Installazione di piattaforme elevatrici.

Inoltre, il rispetto delle prescrizioni in termini di accessibilità dovrà essere asseverato da un tecnico abilitato, con il rilascio di un documento.

Bonus barriere architettoniche: come calcolare l'importo

Come calcolare l’importo per il bonus 75%?

L’importo massimo di spesa su cui si può usufruire dell’agevolazione fiscale varia a seconda della tipologia di edificio su cui viene eseguito il lavoro. Ricordiamo che non deve trattarsi di nuove costruzioni, ma di strutture già esistenti.

Per le case indipendenti e per le unità immobiliari inserite in un edificio plurifamiliare ma con accesso indipendente dall’esterno, il limite massimo di spesa è pari a €50.000.

Per ogni singola unità immobiliare che compone un edificio composto da due fino a otto unità immobiliari, invece, la spesa massima agevolabile è pari a €40.000.

Infine, per ogni singolo appartamento di un complesso immobiliare composto da più di otto unità immobiliari la detrazione spetta fino a €30.000.

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Bonus barriere architettoniche: conclusioni

Nel nostro Paese gli edifici inaccessibili e che presentano barriere architettoniche sono numerosi, poiché gran parte delle unità immobiliari non sono recenti.

Il bonus per abbattere le barriere architettoniche nasce proprio per eliminare gli ostacoli e rendere le strutture fruibili da tutti.

Inoltre, l’agevolazione del 75% è l’unico bonus per cui attualmente è possibile richiedere (anche se con limitazioni dal 2024) lo sconto in fattura immediato o la cessione del credito.

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