Split Stop

19/06/18

Split Stop 

Il ministero dello Sviluppo Economico non è insensibile al grido di dolore di professionisti e imprese. Il provvedimento dovrebbe cessare di esistere

Le numerose e spesso accese polemiche sull’introduzione dello “split payment” che, secondo i costruttori edili (che hanno anche presentato una denuncia alla Commissione Europea) sta facendo perdere alle imprese circa 2,4 miliardi di euro l’anno, pare abbiano trovato attenzione dal nuovo governo, in particolare dal ministero dello Sviluppo Economico.

Come è probabilmente noto ai più, il meccanismo dello split payment provoca una drastica diminuzione della liquidità a causa del mancato incasso dell’Iva che in numerose occasioni ha costretto professionisti e imprese a ricorrere a finanziamenti che hanno ovviamente ulteriormente compromesso la situazione.

L’impietoso split payment era nato per contrastare l’evasione dell’Iva ed è attivo dal 1° luglio 2017 e dovrebbe terminare entro giugno 2020. Secondo quanto sostenuto dal ministro Luigi Di Maio, questo provvedimento dovrebbe cessare di esistere, iniziando dai liberi professionisti che, fra l’altro, sono anche soggetti alla ritenuta d’acconto. Anche le imprese, giustamente, anelano.

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