Non c’è pace nei rapporti con l’Europa, e i richiami arrivano anche per la lentezza con cui lo stato e le principali stazioni appaltanti saldano i loro debiti
Fra i vari problemi che caratterizzano il rapporto fra l’Italia e l’Unione europea – che in questi giorni travagliati si pensa abbiano toccato livelli di nervosismo mai visti – c’è anche la questione dei pagamenti della Pubblica amministrazione.
Tra i vari “richiami” sbuca quindi anche quello del rispetto dei 30 giorni, relativamente ai tempi di pagamento. Secondo l’Ance, che ha sollecitato direttamente Bruxelles, la riduzione delle tempistiche attuali (4/5 mesi delle principali stazioni appaltanti nazionali) farebbero entrare nelle casse delle imprese una cifra vicina i 5 miliardi di euro.
Ricordiamo comunque che, tanto per non smentirci, l’Italia su questo tema è sorvegliata speciale della Commissione europea che ha avviato due procedure di infrazione.