Immaginiamo che la notizia che segue sia un’altra prestigiosa “esclusiva” del nostro ordinamento finanziario. L’evasione fiscale è una brutta cosa e va combattuta, speriamo con un po’ di raziocino
Questa non è male: dal giorno 1 marzo di quest’anno, le Pubbliche amministrazioni e le società a prevalente partecipazione pubblica non pagheranno eventuali creditori che hanno un debito con il fisco. La misura colpisce coloro i quali vantano crediti dai 5.000 euro in su (prima la soglia era di 10.000 euro).
Come effetto dello split payment, l’Iva non deve venire calcolata nell’ammontare del debito, che la Pa deve versare direttamente all’erario.
E qui potremmo aprire il libro. Premesso che la Pa non paga a prescindere, quindi nessuno si deve sentire vessato in particolar modo, e che ci sono una infinità di imprese che non hanno i soldi per pagare le tasse (oltre che, magari, gli stipendi ai dipendenti) perché la Pa non salda le fatture, ci si domanda, visto che le imprese in piena salute sono una piccola elite, come si pensa di uscire da questa situazione imbarazzante che, di fatto, autorizza la Pa a continuare a non pagare. La differenza è che prima era “colpevole”, adesso diventa “virtuosa”. Bah.