Mentre il mercato immobiliare ha ripreso a livelli importati (nel 2016, +20,6%) il mercato del nuovo langue, e la sola ristrutturazione, per quanto lodevole e meritoria, non può sostenere il nostro settore
Quando, alla fine dello scorso anno, si iniziavano a intravvedere tiepidi segnali di ripresa, non era una follia pensare che questo 2016 avrebbe finalmente portato un segnale positivo alla nostra martoriata congiuntura. Ma, soprattutto nel nuovo mercato, che sarebbe quello di questi anni e probabilmente anche dei prossimi, non è possibile sostenere il settore senza investimenti, meglio ancora, senza un progetto di investimenti, cosa che si deve ancora chiaramente e solidamente vedere.
Stupisce quindi relativamente la previsione che nel 2016, secondo i dati ance, l’edilizia, nello specifico le nuove abitazioni, perderà ancora il 3,4%. Non è certo una percentuale risibile, perché si va ad aggiungere a altri otto anni di segno meno. Santa Ristrutturazione, è ormai ora di una canonizzazione di settore, tirerà ancora la carretta con il suo +1,9%. Ma se facciamo i conti, davvero non basta.