I recenti provvedimenti in materia di bonus fiscali rilanciano una volta di più il magazzino edile e il valore del rapporto con i nuovi clienti
Vent’anni di bonus casa hanno decisamente portato benefici sostanziosi alla crescita del settore della ristrutturazione. Soprattutto, hanno iniziato ad avvicinare il cliente privato alle rivendite di materiali edili, rendendolo sempre più determinante nelle scelte e nelle decisioni di acquisto.
Vent’anni di bonus casa hanno favorito l’esecuzione di circa 16 milioni di interventi, coinvolgendo il 62% delle famiglie italiane. I benefici fiscali hanno messo in moto investimenti per circa 264 miliardi di euro, in gran parte destinati al recupero edilizio e poco più del 10% destinato alla riqualificazione, che rimane quindi un settore ancora da sviluppare (e non stiamo parlando di bruscolini).
Sappiamo che anche per questo 2018 i principali bonus fiscali sono stati mantenuti, riducendo (non si capisce perché) l’aliquota della parte serramenti, ma inserendo, per esempio, la possibilità di cumulare bonus energetico e sisma bonus per i condomini, un bonus del 36% per chi interviene su terrazzi e giardini, e altro ancora.
Si tratta, come è facile intuire, di vere e proprie opportunità per la distribuzione edile. Forse non tutti si sono ancora pienamente resi conto di quanto sia essenziale, per il futuro di questa categoria produttiva, gestire oggi e in futuro la figura del cliente privato che, nella scala dei valori, è globalmente più importante del cliente tradizionale (artigiano e impresa) perché basa il suo rapporto sulla fiducia, e non solo sul prezzo.