Un grande Piano di sviluppo industriale e infrastrutturale capace di rinnovare in profondità il Paese. Un Piano da 30 miliardi in tre anni
Si susseguono in questi giorni gli incontri fra il ministero delle Infrastrutture e l’Ance per delineare nuove strategie di intervento con il fine di risollevare la congiuntura di settore. I riflettori sono puntati sempre sulla manutenzione delle infrastrutture, la riqualificazione delle scuole, gli interventi per contrastare il rischio idrogeologico, gli investimenti sui beni culturali e nel turismo oltre al piano per il risanamento delle periferie.
In uno stato che ha un forsennato bisogno di investimenti per lo sviluppo, la politica dell’austerità è più di un controsenso. L’eliminazione della ridicola barriera del patto di stabilità – che negli ultimi anni ha frenato considerevolmente gli investimenti nei lavori pubblici – ha permesso a migliaia di comuni di portare avanti progetti per il territorio, la manutenzione delle infrastrutture e di lottare contro il dissesto idrogeologico. Si tratta di un mercato, quello possibile, che secondo l’Ance può creare investimenti per 30 miliardi di euro in tre anni, utilizzando le risorse esistenti, ma soprattutto gestendo con la migliore flessibilità per gli investimenti a livello europeo.