La pubblicazione del fantomatico Decreto “Milleproroghe” a fine anno, diventa spunto per alcune considerazioni in un momento in cui le notizie per il nostro settore – anche questa è una tradizione natalizia, a proposito, auguri a tutti voi – sono piuttosto rare
La presente considerazione lascia abbastanza esterrefatti, anche se dovremmo essere ormai abituati a tutto. In sostanza: i comuni – recita il milleproroghe – possono utilizzare le risorse già stanziate per gli interventi di ristrutturazione, ma lo stesso decreto permette loro di spostare il pagamento dei lavori alla fine del 2017. Ai sindaci viene donato un anno in più per il pagamento degli interventi nelle scuole.
Quindi: prima lo stato dice che bisogna pagare entro 30, massimo 60 giorni. Poi si decide che le amministrazioni possono pagare quasi fino a due anni, nel caso degli interventi nelle scuole. Niente di insolito, per carità, questi sono gli standard della Pubblica amministrazione, ma ci permettiamo alcune ipotesi: 1) gli stanziamenti non esistono; 2) le imprese farebbero bene a non partecipare a queste gare d’appalto; 3) i rivenditori è meglio se non forniscono materiali per questi lavori.
L’unica speranza è che abbiamo capito male.