Con la delibera 127/2017, recentemente pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, via libera alla spesa di 350 milioni per l’edilizia sociale
Ancora fondi per le case popolari, la riqualificazione energetica e la messa in sicurezza antisismica. In compenso, le nuove costruzioni si devono rassegnare a rimanere al palo, perché riqualificazione e “consumo di suolo zero” sono molto più di due indicazioni programmatiche.
Ci sono dunque da spendere circa 350 milioni grazie alla riprogrammazione delle risorse e, come vuole l’Europa in tema di ambiente e sicurezza – perché l’Europa vuole sempre qualcosa – saranno privilegiati gli interventi di recupero edilizio urbano, rispetto alla costruzione di nuovi edifici. Più attenzione anche all’eliminazione delle barriere architettoniche nelle periferie e maggiori infrastrutture nei quartieri più degradati.
Gli interventi che beneficeranno di queste nuove assegnazioni di fondi dovranno necessariamente provvedere alla riqualificazione energetica, privilegiando il principio dell’autosostenibilità. Dei 350 milioni, 250 saranno destinati all’edilizia sociale (demolizione e ricostruzione, antisismica, e così via), mentre 100 saranno indirizzati alle aree colpite dagli eventi sismici. Rimane poi il problema della Pubblica amministrazione: la storia recente dice che aprire un cantiere è davvero un’impresa.