L’andamento congiunturale del mercato immobiliare è lo specchio dell’attuale momento di grande incertezza. Quasi l’80% degli acquisti riguardano immobili usati e in parte da ristrutturare
Il Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia, realizzato dalla Banca d’Italia, con Agenzia delle Entrate e Tecnoborsa, dice che nel nostro paese il 78,8% delle case acquistate sono abitabili ma parzialmente da ristrutturare. Ovvero, l’usato continua a essere preferito al nuovo (18,2%), nonostante i benefici che una casa appena costruita può portare in termini di confort abitativo, risparmio energetico, me così via.
A suggellare l’idea che stiamo vivendo un momento a dir poco problematico, con scarse aspettative e quindi con abbondante prudenza, dallo studio emerge anche che la scelta degli acquirenti va per il 61,4% alle case popolari o di edilizia economica, mentre nel 34,5% dei casi si tratta di immobili di tipo civile o signorile.
La logica conseguenza a questa tendenza al ribasso riguarda la bassa attenzione ai consumi energetici: oltre la metà delle compravendite riguarda edifici con classe energetica bassa (F-G), il 21% edifici di classe D-E e il 15% quelli di classe A-B-C.