Spazi plurifunzionali da condividere, laboratori di innovazione autogestiti e alloggi per anziani autosufficienti ma con la necessità di avvicinarsi ai centri di assistenza medicale e di servizi in comune. Le grandi città di traformano
Come è stato notato da più parti, uno dei pochi modi per far ripartire il settore dell’edilizia è definire una politica dedicata che metta al centro la casa, possibilmente nuova edilizia sociale, anche perché la domanda di nuove abitazioni, economicamente accessibili e soprattutto nelle grandi città, è sempre molto alta.
Le recenti disposizioni sul consumo del suolo, ovviamente condivisibili, hanno spostato sul tema, altrettanto valido, del recupero di ciò che già esiste e che, per diverso motivi, non è utilizzato. In questo senso, abbiamo già dato in un recente passato notizie sui progetti in atto, e ora la Cassa Depositi e Prestiti ha messo sul piatto 100 milioni di euro per la riconversione delle aree degradate delle periferie di quattordici grandi città. L’obiettivo è creare un’offerta abitativa, in locazione diffusa, oggi definita “rental housing”, capace di integrare urbanisticamente diverse attività secondo una logica pluri funzionale, e dando una risposta concreta anche a nuove esigenze di mobilità e a nuovi stili di vita